Incontrare Caitlyn Jenner è come incontrare un supereroe. È incredibilmente bella. E la sua missione è fare del bene. Dall’alto del suo 1,85M (1,95M con i tacchi) si ha la netta sensazione che possa saltare un grattacielo con un solo balzo, se solo volesse.
Quando ci siamo incontrate nella sala make-up di uno studio fotografico a Manhattan, Caitlyn emanava – col suo vestito nero, capelli al vento, labbra scarlatte, piedi nudi – dignità, orgoglio, umorismo, gusto e grazia. È evidente che sia una sicura di sé e che stia vivendo il suo momento – finalmente. Negli ultimi mesi di transizione sotto il critico, e spesso spietato, parere pubblico, ha rappresentato: il coraggio, la forza, l’onestà e la compassione – caratteristiche premiate e celebrate da M·A·C. E ora sfrutta la sua visibilità non solo per condividere con il mondo i semplici piaceri della vita – come ad esempio svegliarsi tutte le mattine felice – ma anche per sostenere instancabilmente la comunità di cui le, adesso, si ritrova a far parte.
La sua fantastica trasformazione ci ha stimolato a vivere al meglio la nostra vita e a onorare chi siamo veramente. Le differenze sono quello che ci rendono interessanti. Accettazione, calore e comprensione sono le cose che ci rendono umani.
Oggi, M·A·C è orgoglioso di annunciare la collaborazione con Caitlyn Jenner iniziata a Maggio con il lancio in esclusiva su maccosmetics.it, di un Lipstick in edizione limitata creato da Caitlyn. Il 100% delle vendite (esclusa l’IVA), della sua shade Finally Free, saranno devolute al M·A·C AIDS Fund Transgender Initiative, a supporto dei programmi e delle organizzazioni dedicati a migliorare la vita delle comunità trasgender. Qui, parliamo con lei del potere di trasformazione della bellezza e cosa significa essere Finally Free (finalmente libera).
Siamo così felici d’incontrati, anche se ne devi avere abbastanza…
È vero, per adesso gli ultimi nove mesi sono stati in più incredibili della mia vita. Per 50 anni mi sono chiesto quale sarebbe stata la reazione se lo avessi fatto davvero. E non ho mai pensato, neanche nei miei sogni più strani, che potesse avere un riscontro così positivo per me.
È stata una cosa positiva anche per tutti noi.
Lo spero. Parlando per me stessa, è tutto così positivo. Le persone vengono a raccontarmi la loro storia, di avere un familiare trans e di non averne mai parlato con nessuno, come se volessero nascondere la sporcizia sotto il tappeto. E adesso, invece, si confidano. Per me è stata un’esperienza incredibile, ma ho anche capito di essere l’eccezione alla regola; ed io sicuramente non sono la regola. Ho sentito storie terribili di persone trans costrette al vagabondaggio e a quelli che chiamiamo “crimini di sopravvivenza”– è scioccante sapere quanto sia difficile là fuori per la maggior parte della comunità. Questo mi ha aperto gli occhi. Ho realizzato di essere nella posizione di aiutare chi è davvero in difficoltà creando una piattaforma e dando importanza al problema.
“Ho capito di essere l’eccezione alla regola; ed io sicuramente non sono la regola… Questo mi ha aperto gli occhi. Ho realizzato di essere nella posizione di aiutare chi è davvero in difficoltà creando una piattaforma e dando importanza al problema.”Caitlyn Jenner
È per questo che hai deciso di collaborare con M·A·C? Perché avresti potuto collaborare con qualunque casa cosmetica di tua scelta.
M·A·C è stato il primo a venire da me, e ho subito capito che sarebbe stato il brand che ci avrebbe messo più impegno. Conoscevo già la campagna VIVA GLAM;i ricavi, in questo caso, sono incentrati a favore delle cause verso AIDS e HIVI, e mi sono chiesta se il brand fosse interessato in un progetto rivolto alla comunità trans, perché abbiamo bisogno di fondi. M·A·C è un brand presente in tutto il mondo. È presente in posti dove non solo le problematiche dei trans, ma delle donne, sono un argomento importante di cui si deve parlare.
Prima di tutto questo, l’impressione che avevo di M·A·C era: “Questa è qualità; questi sono prodotti buoni.” Ma M·A·C, non ha solo prodotti buoni, ha anche la volontà di usare la sua forza per fare la differenza, per cambiare i pensieri delle persone. Raccoglie fondi per combattere HIV e AIDS, e nel nostro caso, per supportare la comunità trans.
E onestamente, il mio ultimo pensiero – non ho mai pensato potesse succedere – era di collaborare con un’azienda cosmetica. Quando passi tutto questo, che è qualcosa che non credevi possibile, penseresti mai di poter essere coinvolto in un progetto come questo? Ragazzi, occhio a desideri, perché si avverano.
Raccontaci come è iniziato…
All’inizio c’era solo il “rumour” che M·A·C fosse interessato a collaborare. E ho pensato “Beh questo è un bel rumour!” E poi abbiamo organizzato il nostro primo incontro. Ero così entusiasta di essere lì.
Hai dato un bellissimo nome al tuo Lipstick: Finally Free. Come l’hai scelto?
Volevo un nome che rappresentasse la comunità. Rappresenta come sono io: Finally Free (finalmente libera).
"Volevo un nome che rappresentasse la comunità. Rappresenta come sono io: Finally Free (finalmente libera)."– Caitlyn Jenner
È una cosa che ti abbiamo già sentito dire in precedenza.
Sì, è una cosa così semplice. Non ci sono più segreti. Sono libera. Mi sono svegliata l’altra mattina, ed ero semplicemente felice. Mi vesto, esco, vengo accettata; le persone sono gentili. La vita è bella. Sono Finally Free. Sono felice di essere già stata nominata l’anno scorso da Barbara Walters nella sua classifica “Most Fascinating Person”, perché quest’anno non ho più segreti. Sarò molto noiosa!
Meno Affascinante?
Sì, sarò la Meno Affascinante! Non ho più avuto nessun segreto da un anno a questa parte.
Come sei arrivata a ottenere questo colore? È un colore che indossi tutti i giorni, la sera o in entrambi i casi?
Volevo un Lipstick universale, adatto a persone diverse, che fosse un lipstick da tutti i giorni, non solo un colore di moda, o un Lipstick da “una volta tanto”. Mi piace un po’ di colore sulle labbra, non molto di giorno. E questo rose nude è il colore che è venuto fuori. A essere onesta, voglio che le persone lo indossino tutti i giorni in modo da doverne comprare di più. Voglio raccogliere tanti soldi. È semplice.
Il 100% delle vendite (esclusa l’IVA) di Finally Free, disponibile da maggio, sarà devoluto al M·A·C AIDS Fund Transgender Initiative, per supportare le comunità transgender. Il 100% delle vendite (esclusa l’IVA) – è pazzesco!
Ci sono due cose di cui abbiamo bisogno da M·A·C: Numero uno, finanziamenti – che aiuteranno un sacco di persone. E numero due: abbiamo bisogno di un network globale che possa fare davvero la differenza nel mondo. Una cosa che ho imparato in questi ultimi nove mesi è che negli Stati Uniti abbiamo molti problemi, e molte cose sui cui dobbiamo lavorare, ma siamo anche molto avanti rispetto ad altre zone del mondo. È incredibile. Ho incontrato Samantha Power, la nostra Ambasciatrice delle Nazioni Unite, per parlare di questo e dei diritti della comunità LGBT. Ci sono ancora troppi paesi in cui sei fai parte della comunità L, G, B o T commetti reato penale. Puoi finire in galera per questo. Puoi addirittura essere decapitato. Prendi la Russia. In Russia, se sei L,G,B o T sei considerato affetto da malattia mentale. E le persone affette da malattia mentale non possono prendere la patente. Questo accade oggi nel mondo. M·A·C ha una portata globale. Possiamo iniziare da qui, ma mi piace anche l’idea di agire su base mondiale. Per adesso dobbiamo capire i problemi delle comunità trans qui, ma su scala mondiale, è più un discorso di problemi delle donne.
Even though you’re “not the typical story of a trans person,” as you have said, you’ve become a powerful representative for the community because you have started a conversation that so many of us were not having. We’re becoming more familiar with the very serious issues facing trans people; we’re learning how to be more sensitive. These are things that very few in the public eye were talking about before.
I have my part. I just continue on with our plan about bringing understanding to this issue. I can’t wait until this [project with M·A·C] is announced. I don’t want to do everything; I want to do the right things. And working with M·A·C is the right thing. For years and years and years they’ve been committed to fighting HIV, and they’ve done things for trans issues, too [through the M·A·C AIDS Fund]. What we’re trying to do now is up it on the trans side. I have learned so much in the last nine months. It comes down to finances. It drives you crazy, but you’ve got to have financing. I was with the LGBT Center in New York, and they have a Trans Latina group. They do wonderful work, I mean, wonderful work. They’re out there helping sex workers get off the streets. They’re doing HIV testing, which is a big problem in the trans community because of the survival crime of doing sex work. So I asked, “What’s your budget?” The whole budget for the entire year is $10,000. I was shocked. How can you run this for $10,000 a year? If they had more resources — and it doesn’t take a tremendous amount of money — they could do so much more work.
So many of us have been inspired by your courage and grace and so touched by your story.
I’m blessed to be in a position like this. The first thing I had to do when I went through all of this was to be honest with myself about who I am, which I had struggled with my whole life. I got to the point where this woman had lived inside me all my life, and everybody just knew little, old Bruce. And there I was, 65, out in Malibu, all by myself. I’m thinking, I am hiding in my house, this is the way I’m going to live my life. And after a lot of talking with therapists, with my kids, I came to the conclusion that it was time for her to live, to give her a chance. Let’s see what she can do.
For me, the issue was that I was getting destroyed in the tabloids. The last two years were intense. I had four or five paparazzo’s cars following me everywhere. As soon as I left my house, I would try to lose them. I would be racing through canyons just to get rid of these guys, thinking this is so stupid. I was just so sick of it.
People go through so much to figure out how to deal with this issue; if they have a trans child, they have to move schools and start their kid somewhere new with a different identity, just so they won’t be harassed. For me, how do I deal? Do I run off to Alaska? Find a log cabin in the backwoods and transition? Eventually, the media would find me, no matter what I did. So, I had to do it publicly. I had to answer all those questions that had been out there for so long. So we put together a plan with Diane [Sawyer] and Vanity Fair that was very thought-out. And it worked better than we ever thought it would.
What role do you feel beauty plays in transformation?
For me, the beauty side of it was important from the beginning: to try to do fashion right, to try to do beauty right. I worked on it all my life, but nobody knew it. I made a statement where I said if I was going through this, I didn’t want to look — me, personally — like a man in a dress. I wanted to do it with style, with grace. Looking good was important to me. Well, I got in all kinds of trouble with the community because they said, “Well, what about all the people who don’t care about that or don’t have the resources to do that?” I’m talking about in my case. I grew up in a family where, with the girls, presentation was very important to them, too. I have been around a long time, and I told my kids as they were growing up that the way they act, the way they dress, the way they speak — if you want to get ahead in life, it’s important. I know that for some people in the trans community it is not that important, but for the majority it is.
As a guy, I never took presentation as that important, because I didn’t care. I didn’t care about clothes; didn’t like guys’ clothes, never really bought clothes. I’d have my wife buy my clothes — if I was married at the time. But now, it’s just the opposite. I really enjoy the whole process. I had to do it in the closet for so many years, now I can actually do it and go out.
“For me, the beauty side of it was important from the beginning: to try to do fashion right, to try to do beauty right.”
– Caitlyn Jenner
Some say beauty — makeup, skincare, hair — is superficial; it’s frivolous. But beauty can be incredibly empowering. If you can stand taller because you feel good about yourself, you’re going to face the world…
In a totally different way, I totally agree with that. If I walk into a room now, with a great outfit on, the makeup’s working, the hair’s working, and I walk in and the first person turns around and says, “Oh my God, you look great!” that is a great start to the night.
Also, I get photographed every day. I walk out of my house and I get photographed. It’s either by paparazzi or by someone wanting a selfie, which they will post. So when I walk out of the door, I take my appearance seriously. Now, I love a casual look — jeans, a great top. You don’t get dressed up and go glam every day.
I often thought, wouldn’t it be the coolest thing in the world to actually be able to wear what are traditionally considered a man’s clothes — which women wear all the time — a shirt, a pair of jeans and some sneakers, and be able to still look good? For me, that was a big challenge: How can you do that? But now, I’ll wear just a basic shirt and jeans, go down and hit Starbucks and feel good about myself; I’ll feel like it’s a great look. So, for me, that is coming a long way.
You have no shortage of glamorous role models in your family! How have the women in your life inspired you in terms of your approach to beauty and fashion? What have you learned from them?
One is that they take their appearance very seriously. They always look good. They always do their makeup well. They really understand how to dress, even if it’s everyday stuff. And to me that’s inspiring, because it’s a lot of work. And I realize everybody can’t do it. They have the resources. I always look at it as being a celebrity and being in the public eye: It’s a business. If you treat the business properly and take it seriously, it’s a good business. And these girls have been extraordinarily good at business. They’ve built incredible businesses for themselves on this side of the industry. They’ve been smart; they’re hardworking and they get it. Kim has been great at giving me advice, just by saying, “Ok, if you’re going to do this, you’ve got to rock it. You cannot go out the door unless you’re put together. I’ll do whatever I can to help you, but you’ve got to take it seriously because, if you get that one bad photo, they’re going to use it forever. So don’t give them that ammunition.” And I’ve had that, boy have I had that.
Well, it’s near impossible to get it right 100 percent of the time.
You can’t; you just can’t. And they will take those pictures and run with them. But with the day-to-day stuff, I pretty much do everything on my own. My assistant, Ronda, who’s got a really good sense of style, will go shopping every once in a while for me. She really has my sizes down — what’s going to work and what’s not.
“For people to realize that to be able to live your life authentically is the most wonderful gift you can give yourself…It’s incredible to be able to be in a position in life where you can say, ‘This is me. This is who I am, and I live it authentically
every day.’”
– Caitlyn Jenner
It’s hard to believe it’s been just nine months since you introduced Caitlyn to the world. What you’ve helped so many people realize is that it’s not that there are so many kinds of different people; it’s more like there are just so many kinds of people. We each are who we are.
Yeah! This has been going on, just trans issues alone, throughout history. It’s part of humanity, nothing new. It is a normal part of who you are. Although it’s been pushed under the rug and not dealt with properly for many, many years, it’s still part of society.
You know what the best thing is, when you say, “We each are who we are.” For people to realize that to be able to live your life authentically is the most wonderful gift you can give yourself. Sometimes that’s very hard to do. If you’re young, and let’s say gay, and scared to death to tell your parents, and you put it off for years, the turmoil that builds up inside just grows and grows and grows. And that issue — in my case, being trans —does not go away. It’s incredible to be able to be in a position in life where you can say, “This is me. This is who I am, and I live it authentically every day.” It’s the most wonderful feeling in the world. No more secrets.
M·A·C’s credo is ALL AGES, ALL RACES, ALL SEXES. Founded in 1987, the M·A·C AIDS Fund has historically supported the transgender community, particularly those affected by HIV/AIDS. To date, the M·A·C AIDS Fund has donated more than 24 million dollars to support HIV prevention, care and treatment, as well as efforts to address stigma and discrimination of the LGBTQ community via grant-giving to organizations like the Los Angeles LGBT Center and the Lesbian, Gay, Bisexual and Transgender Community Center in New York City. M·A·C recognizes the diverse needs and issues facing the transgender communities and is proud to partner with Caitlyn Jenner in order to increase its support of these vital programs.
The M·A·C AIDS Fund is pleased to announce that it is working with acclaimed filmmaker Silas Howard to develop a documentary video series that will share more stories from the transgender community. The series will highlight the resilience, humour, creativity and love that define the lives of these remarkable people, while also shining a light on the critical issues that trans people face, among them HIV/AIDS, homelessness, mental health, discrimination, and violence.
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